La setta dei SEO: la via della SERP

La setta dei SEO: la via della SERP

Amanti delle arti magiche  e oscure, vivono rintanati in antri misteriosi evocando spirit ignoti per ottenere i loro favori. Scopriamo insieme la setta dei SEO.

Non c’è niente da ridere. Ormai ne sono convinto.

E’ una setta. E pratica la magia.

Ho avuto modo di osservarli da vicino e non ci sono altre spiegazioni.

Vuoi la dimostrazione?

Cosa fa una setta?

  1. Venera un Dio
  2. In nome di una sua concessione
  3. Per ottenere qualcosa

 

I Seo non sono da meno.

Venerano il Dio Google, cercano in tutti i modi di accontentarlo in nome della Serp, per ottenere l’illuminazione: il posizionamento.

E come lo fanno? Con la magia. Bianca, nera, a mezzetinte.
Li hai mai guardati? Osservano delle pagine piene di grafici, dati, numeri.
E poi sentenziano: “no, non ci siamo. Questo non piace a (Dio) Google.

“Lui” vuole i contenuti. I contenuti cazzo. Bisogna che gli dai più contenuti.”

E poi attuano la formula magica: dobbiamo posizionare la keyword.
“Si, ma quale?” chiediamo noi poveri e umili esseri terreni.
E il SEO strategist si ritira in meditazione per poi ritornare nel mondo terreno con la sentenza.

LA keyword. La parola risolutrice. 

Quella che ci dirà (nel tempo e nella grazia che Dio Google sceglierà di riservarci) se i nostri contenuti possono piacergli più di quelli dei concorrenti.

 

Gerarchia dei SEO

 

Ma non è finito. Perché Google non vuole solo parole. Vuole i contenuti. Ed ecco entrare in campo il luogotentente: il SEO copywriter.

Perchè, se non lo sai, il mondo della setta SEO è gerarchica, come ogni setta che si rispetti.

Ci sono i capi spirituali, visionari e illuminati, quasi entità mistiche, i SEO strategist Senior di primo livello. Sono pochissimi, conoscono la via della SERP, ne capiscono i significati reconditi ma soprattutto sanno di non sapere.

La loro frase tipo è: “proviamo in questo modo, potrebbe essere che Google (il Signore supremo del posizionamento) rilevi un problema di autorità”.
E qui tutti sbiancano. Perché in realtà solo loro sanno cosa significhi e cosa potrebbe comportare.

Sotto di loro c’è la seconda cerchia: Seo junior, operativi o strategici. Sono avviati alla via della SERP già da tempo, e aiutano a rendere concrete le visioni dei SEO strategist Senior.
Traducono l’elevata e mistica comprensione dei Capi spirituali in parole comprensibili (in realtà da meno dello 0,02 percento delle altre persone).

Sono attenti, scrutano, sono perennemente all’erta, sospettosi.
In fondo come biasimarli? Covano una Serp in seno! (ok, per questa mi toglo mille punti da solo).

Poi si passa verso i SEO copy, amanuensi che rendono le indicazioni delle alte sfere visibili e interessanti agli occhi di Google (Padre di ogni cosa visibile e invisibile nel web) scrivendo i testi “secondo le scritture” perchè piacciano a “Lui”.

E’ solo a questo punto che l’offerta all’altissimo signore dai mille server viene data in pasto ai bot di nostro signore del posizionamento, unico detentore della verità della sacra via del posizionamento.

E a quel punto c’è sempre qualcuno che pronuncia la frase che terrorizza chiunque.
“e adesso, c’è solo da aspettare e sperare. Se tutto va bene tra le 2 e le 4 settimane dovremmo vedere i primi risultati.”

E altrettanto spesso qualcuno pone l’eterno dubbio: “e se non funzionasse?”.

“allora torneremo dal Gran visir, guida spirituale degli adepti della via della SERP che valuterà una strategia basata sui backlink”.

 

E li sono cazzi. 

 

La divinità e le sue forme

 

Si perché in realtà, come in ogni setta che si rispetti, ci sono tante fazioni, tante guide spirituali che interpretano in modo diverso l’immacolata via della redenzione dai peccati del web attraverso la sacra purificazione dei contenuti per ottenere un innalzamento della posizione sulla santissima scala della SERP.

E come se non bastasse ci si mette anche Google (il veneratissimo).
Come qualsiasi altra divinità, non è che può parlare chiaro.

Si manifesta. Ma non si sa mai come. E non agisce mai direttamente.
Come il Dio Cristiano ha i suoi Angeli, Google (il sommo e unico) ha anche lui i suoi emissari.

Il primo, entità subdola e deputato a sentenziare la bontà dell’anima delli mortac..ops! Intendevo l’anima dei contenuti, è l’oscuro giudice del web: ha molti nomi ma per tutti è “L’algoritmo”.

L’algoritmo

L’algoritmo si serve dei suoi scagnozzi, i Crawler (o spider o robot) che girano nel mondo etereo del web, si insinuano tra le pieghe dei siti spiando, analizzando, raccogliendo informazioni che poi metteranno in pasto al loro Signore. L’algoritmo.

E li, nell’oscurità, lontano dagli occhi dei poveri web master, si deciderà il futuro del tuo sito.
Ed è in quel momento che la fede dell’adepto alla setta dei SEO si manifesterà.

 

Google (bla bla bla) avrà ascoltato le preghiere?
L’offerta data in pasto ai crawler avrà incontrato i favori del sommo?

Solo un vero adepto della via della SERP saprà interpretare i dati raccolti dalle sacre scritture (Ubersuggest, ScreamingFrog, Search console per citarne alcune) e potrà conoscere l’esito.

E nel frattempo, in noi, resterà perennemente in sospeso una domanda: 

“avrò investito bene il mio budget?”

 

—–

 

NOTE: 

  1. Nessuna figura SEO è stata maltrattata nella stesura di questo articolo. O almeno lo spero. (Se qualcuno si sentisse offeso, chiedo venia. La mia intenzione era solo far nascere un sorriso)
  2. Le informazioni contenute in questo scritto sono assolutamente sommarie, in alcuni casi scorrette o incomplete. Non si tratta di un articolo tecnico e le informazioni contenute servono solamente allo scopo del testo: ironia.
  3. Ho la fortuna di collaborare (per lavoro, non in questo blog) con alcuni specialisti SEO davvero eccezionali. Non sto cercando consulenti e l’articolo non è un lamento verso i professionisti con cui collaboro. Anzi, meritano solo la mia stima.
  4. Se stai leggendo anche questo punto, sei un super figo. Ma contemporaneamente mi chiedo se hai una vita. Non scherzo. Chi cavolo è che legge il punto 4 delle note? Dai, sei un supereroe!

 

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